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Ospitato in una palazzina di proprietà della locale Amministrazione comunale, l'Antiquarium di Numana è stato istituito e aperto al pubblico nel 1974 con la finalità primaria di esporre e rendere accessibili i risultati delle acquisizioni effettuate a seguito della fortunata campagna di scavo condotta tra la fine degli anni '60 e l'inizio del decennio successivo. In tale occasione vennero messe in luce oltre cinquecento sepolture picene appartenenti alla necropoli dell'area Quagliotti-Davanzali di Sirolo. A seguito di queste scoperte, Numana si confermò essere il centro più importante del Piceno in età protostorica.
La contemporanea chiusura del Museo Archeologico Nazionale di Ancona, a causa dei danni arrecati dal sisma del 1972, ha favorito l'iniziativa della realizzazione di una nuova istituzione museale a Numana che poteva anche assolvere alla funzione sostitutiva del museo del capoluogo regionale non più agibile. A distanza di oltre 20 anni dalla sua istituzione l'Antiquarium di Numana ha richiesto un radicale intervento sia per mettere a norma la struttura espositiva, sia per predisporre un nuovo ordinamento scientifico dei materiali secondo un progetto più consono alle esigenze della moderna didattica e tale da illustrare l'importante ruolo svolto da Numana nel corso del primo millennio a.C.
Anche le recenti scoperte effettuate nelle sue necropoli confermano l'importante funzione che questo approdo naturale delle propaggini sud-orientali del Conero ha svolto nei secoli VI, V, e IV a.C. a tutto svantaggio della vicina Ancona. Attualmente chiuso per il completamento dei lavori strutturali, il nuovo Antiquarium ospiterà una mostra che metterà in luce l'importanza di questo centro piceno che con le sue ricche necropoli ha restituito il maggior numero di tombe, oltre duemila, rinvenute in tutta la regione Marche e tali da coprire, da un punto di vista cronologico, dal IX al III secolo a.C., tutte le fasi che hanno contraddistinto lo sviluppo della civiltà picena.
Un rapporto privilegiato legherà la struttura museale alle necropoli, favorendo l'integrazione tra spazi musealizzati all'aperto e sede espositiva. Delle tre aree di necropoli (area Quagliotti-Davanzali di Sirolo; area cimitero-Montalbano di Numana; area de "I Pini" di Sirolo) relative all'antica Numana ubicate tra Numana e Sirolo, attualmente soltanto la necropoli dei Pini è musealizzata. Si tratta dell'unica area archeologica delle Marche in cui è possibile visitare un settore di una necropoli picena adeguatamente illustrato da pannelli didattici sistemati lungo il percorso di visita (si veda la scheda relativa). Mentre il progetto scientifico per il nuovo ordinamento museale è finalizzato alla illustrazione delle varie fasi culturali (Preistoria, Neolitico, Età del Bronzo, Età del Ferro ed età romana) che ininterrottamente si sono succedute nell'area del Conero, con l'allestimento della mostra si intende richiamare l'attenzione sull'importante ritrovamento archeologico costituito dalla scoperta della tomba della principessa picena di Sirolo della fine del VI secolo a.C.
Alcune segnalazioni preliminari e alcune anticipazioni sia sull'importanza del ritrovamento che sulla sua straordinaria associazione funeraria contraddistinta dalla presenza di due carri di differenti tipologie (una biga e un calesse) sono state effettuate con pubblicazioni scientifiche e mostre. Il recupero dei materiali che costituiscono il ricchissimo corredo non è stato ancora completato, data la quantità degli oggetti che lo compongono. È stata completata la seconda fase del recupero e del restauro dei carri, anche se è tuttora aperto il problema della loro ricostruzione. Nella mostra si cercherà di riproporre, in modo filologicamente corretto e didatticamente valido, le situazioni di scavo.
Per un rito funerario tipico della comunità picena di Numana, i due carri, come in altri casi riscontrati nell'Italia centrale adriatica, furono smontati e opportunamente sistemati nella fossa sepolcrale. In un apposito supporto che ripresenta la situazione dello scavo verranno sistemati gli elementi metallici recuperati e restaurati dei due carri, mantenendo inalterati i rapporti e le dimensioni di giacitura. Unitamente ai carri sarà data posizione di rilievo ad un altro importante e raro reperto: una kline decorata in avorio ed ambra.
La presenza di questo prezioso manufatto costituisce un'ulteriore conferma della straordinaria importanza di questa sepoltura degna di una regina. I resti della kline saranno adeguatamente illustrati da grafici e disegni ricostitutivi anche di esemplari simili rinvenuti in Grecia. I ricchi corredi tuttora in fase di recupero saranno illustrati da gruppi di materiali già restaurati. Oltre ai reperti relativi al servizio simposiaco (crateri e coppe attici a figure nere, oinochoe, colino, tripode di bronzo) e all'instrumentum domesticum (alari e spiedi di ferro, dolii in terracotta) saranno presentati materiali ed oggetti dell'ornamento personale relativi all'abito funerario (fibule di forme e tipi diversi, pendagli-pettorali e sandali). Per illustrare adeguatamente i materiali esposti favorendo il loro inserimento nel contesto di provenienza, sono stati predisposti pannelli didattici con adeguata documentazione fotografica e grafica.
Un'attenzione particolare è stata rivolta anche alla scultura costituita dalla testa del guerriero di Numana esposta alla mostra "Piceni, popolo d'Europa". Di questa importante scultura, che alcuni studiosi datano alla fine del VII secolo a.C., vengono presentati disegni riproducenti le particolari decorazioni dell'elmo cui non è stato finora dato il giusto e documentato rilievo. Un terzo settore della mostra è costituito dalla presentazione di un contesto tombale risalente agli ultimi decenni del VI sec. a.C., rinvenuto a Sirolo-Numana alla fine del secolo scorso e conservato nel museo di Firenze. Il corredo, costituito da una kylix attica a figure nere con Menade tra Satiri della Classe del segmento, da una fibula di bronzo e da vasi di impasto grigiastro, permette di fare alcuni interessanti considerazioni sui commerci e sulle relazioni e scambi che il porto di Numana intrattenne con la Grecia e gli altri porti dell'Adriatico settentrionale, soprattutto Spina.
Nella mostra, attraverso un'adeguata documentazione fotografica e grafica con vedute del Conero sia dal mare che dalla terra, si evidenzieranno quegli aspetti che più caratterizzano l'approdo numanate. Punto di sosta per natanti che risalivano e percorrevano l'Adriatico e terminale di un itinerario transappenninico, Numana è stata nell'antichità un attivo centro di commerci. La prosperità ed il benessere attestati dalle ricche tombe rinvenute nelle sue necropoli sono un riflesso della funzione non secondaria che il centro piceno ha saputo svolgere.
Gigantografie di materiali provenienti da Numana e poi finiti in musei e collezioni sia italiani che esteri (crateri attici e cimasa di candelabro etrusco del Metropolitan Museum di New York, pettorale di Parigi e ansa di hydria di Monaco di Baviera) confermano l'importanza di Numana in età protostorica. Questa sezione documentaria, che può costituire in nuce il primo nucleo per la realizzazione di un centro di documentazione da realizzarsi presso il museo numanate, viene ad arricchire ed integrare la documentazione visibile nelle mostre sui Piceni, contribuendo alla conoscenza di materiali poco noti, restituiti dal Piceno e finiti fuori sede.
fonte: museionline.it
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